Sanremo non è solo musica, ma anche (o forse, a volte, soprattutto) moda.
Il nostro Founder Simone Frulio ha chiacchierato con Ludovica Montefusco, grande esperta di moda e appassionata del Festival di Sanremo, in una lunga intervista uscita proprio ieri online sul portale Brandforum.it, ideato e diretto da Patrizia Musso, una delle più grandi esperte di Branding a livello nazionale.
Giusto per darvi qualche dato su cos'ha fatto Ludovica nel corso della sua carriera lavorativa:
- ha avuto un suo brand di accessori per 17 anni
- è stata la Direttrice Divisione Accessori e Pelletteria in MARNI per oltre 13 anni
- è stata Responsabile del Coordinamento Accessori e Pelletteria in Prada per altri 6 anni
- oggi è Docente presso il corso di Design della Moda al Politecnico di Milano.
Non so... vi rendiamo l'idea?
Vogliamo lasciarvi qui di seguito qualche spunto interessante emerso proprio dall'intervista che Simone ha fatto a Ludovica...
Se invece non volete spoiler, vi diamo direttamente il link per leggere l'intervista completa: https://www.brandforum.it/paper/sanremo-2023-meno-...
PER CHI AMA GLI SPOILER: Leggete da qui in poi ;)
Tratto da Brandforum.it
Esserci o non esserci è una scelta che risponde alla precisa volontà di un brand di identificarsi o meno con una certa manifestazione e il pubblico che la segue.
Non si tratta di un discorso puramente legato ad interessi economici. Sanremo non impone la presenza di un marchio così come accade per eventi di risonanza mondiale come il Met Gala, la cerimonia degli Oscar o il Festival di Cannes o Venezia. Chi non si identifica a pieno con ciò che rappresenta sceglie di non apparire e sono molti i brand del lusso che rinunciano consapevolmente.
Non credo. Sanremo è una passerella, una Fashion Week aperta non solo agli addetti ai lavori ma a tutti coloro che lo seguono. È un’occasione per alimentare i social di post di ogni genere, in cui chiunque parla liberamente di moda in modo interessante e costruttivo, ma anche denigratorio e polemico. Anche chi non ne ha le competenze. Possiamo considerare il Festival come una vetrina che può influenzare sicuramente le preferenze d’acquisto, ma non determinarne nuovi trend.
Lo stylist è assolutamente strategico. È il regista. Ha il compito di riuscire a comunicare l’universo del personaggio che veste. Deve far sì che se ne parli, che esca dal coro, ma senza snaturarne l’essenza. Nel rispetto del win-win, la scelta deve risultare corretta e vincente per l’artista (e il proprio stylist) tanto quanto per il brand.
Mahmood lo scorso anno ha spesso vestito Prada. Una scelta forte che ha dato ad entrambi un riscontro d’immagine straordinario. Un assist strategicamente perfetto della stylist Susanna Ausoni che ha centrato l’obiettivo accostando ciò che Mahmood rappresenta per l’immaginario collettivo delle giovani generazioni – soprattutto da chi ha radici nelle periferie – a un brand che rappresenta tradizione, lusso, ma anche una classe sociale ben distante da quella di provenienza dell’artista.
Noi non vogliamo svelarvi altre chicche... se siete ancora più curiosi cliccate qui: https://www.brandforum.it/paper/sanremo-2023-meno-...